BELLUSCO: VOLTI NUOVI, RADICI PROFONDE, SGUARDI AL FUTURO
Camminando per le strade del nostro paese, mi capita spesso di incrociare volti nuovi, persone che non conosco ancora. Allo stesso tempo, non ritrovo più alcuni volti che, per me, hanno scritto la storia sociale di Bellusco. È una sensazione ambivalente: da un lato, un po’ spiazzante; dall’altro, profondamente stimolante.
Perché, se è vero che quei volti non ci sono più, è altrettanto vero che continuano a vivere in ciò che hanno costruito, in quelle cose che oggi proseguono, in forme diverse, ma con la stessa forza. Bellusco non è solo un luogo: è il patrimonio immateriale delle relazioni, delle esperienze e delle energie che ognuno di noi, nel proprio piccolo, lascia come traccia per chi verrà dopo. È questo che tiene vivo un paese, anche in un tempo in cui tutto cambia e si trasforma.
Oggi il nostro paese è in movimento. Le generazioni si alternano: i giovani portano nuove idee, nuovi sogni, mentre chi ci ha preceduto ci ha lasciato l’eredità di valori solidi e un senso di comunità che ci distingue. È un equilibrio delicato, fatto di continuità e cambiamento, che dobbiamo custodire. I nostri luoghi, le scuole, le piazze, i parchi, si arricchiscono di volti nuovi che si uniscono a chi da anni contribuisce al bene comune. È un equilibrio prezioso, che unisce continuità e cambiamento, e che abbiamo il privilegio di custodire.
Non mancano, però, nuovi problemi e nuove fragilità, proprio perché siamo parte di un mondo più grande e complesso. Il cammino verso una cittadinanza consapevole e la vigilanza sul rispetto delle regole non si fermano mai. Ma è un percorso che possiamo affrontare con maggiore serenità se non viene a mancare quel senso di comunità che rende il nostro paese più forte e più unito. Per molti, soprattutto i più anziani, questo cambiamento può portare con sé un pizzico di nostalgia per un tempo che non c’è più. Ma per i più giovani è un mondo nuovo da scoprire e da plasmare. Viviamo in un’epoca in cui siamo sempre più cittadini di un mondo connesso, capaci di accedere a realtà lontane con un semplice click. Tuttavia, questa connessione non può sostituire il bisogno di relazioni autentiche, di esperienze vissute insieme grazie al ritorno al locale e alla prossimità.
Lo vediamo ogni anno, quando nei primi giorni di gennaio l’Amministrazione comunale incontra i nuovi residenti. È sempre un momento prezioso, un’occasione per ascoltare le loro storie e scoprire perché hanno scelto Bellusco. Le risposte sono tante e diverse, ma c’è sempre un filo conduttore: la qualità della vita, la presenza di servizi e quello spirito di comunità che permette a chi lo desidera di farne parte.
La sfida è mantenere viva questa identità. Negli ultimi decenni Bellusco è cresciuta anche urbanisticamente, ma sempre in modo graduale e armonico, cercando di preservare quei legami e quella capacità di inclusione che sono l’anima delle comunità più forti. È un percorso impegnativo, ma necessario, perché il ritorno alle relazioni locali, al valore della vicinanza, è una necessità sempre più sentita. L’invito che rivolgo a tutti, nuovi residenti e cittadini di lunga data, è quello di partecipare: partecipare agli incontri pubblici, ai momenti pensati per informare, ascoltare e discutere, alle iniziative promosse dalle associazioni, dalla Scuola e dalla Parrocchia. Momenti come la recente Festa di San Martino ci ricordano quanto sia importante ritrovarsi come comunità. L’entusiasmo, la partecipazione di tante realtà locali e la presenza di migliaia di cittadini sono stati un segno tangibile di quanto sia prezioso vivere il paese, insieme. Conservo quell’immagine come simbolo di una Bellusco che unisce tradizione e rinnovamento, radici solide e rami che si protendono verso il futuro.
Con questo spirito, rinnovo l’invito ai nuovi residenti a partecipare al nostro incontro del 12 gennaio: sarà un’occasione per conoscersi e costruire insieme un percorso comune.
A tutti i cittadini, auguro di cuore un sereno Natale e un 2025 ricco di soddisfazioni personali e collettive.