

DALL'INAUGURAZIONE DEL PRIMO PARCHETTO NEGLI ANNI '70, A UN CONCETTO PIU' AMPIO DI "VERDE DIFFUSO": IL PAESE HA TRASFORMATO IL SUO RAPPORTO CON GLI SPAZI APERTI.
Il parco pubblico, o "parchetto", così come lo conosciamo oggi – un luogo di socialità, gioco ed equilibrio ambientale – è un'invenzione relativamente recente. Nelle grandi città europee, i primi parchi urbani nacquero a metà dell’Ottocento per contrastare gli effetti negativi dell’urbanizzazione e dell’inquinamento.
E a Bellusco?
Fino ai primi decenni del Novecento, Bellusco era un paese agricolo. La natura non era qualcosa da "ritrovare" perché era parte integrante della vita quotidiana, si viveva a stretto contatto con i campi e le cascine. Ma con il boom economico del dopoguerra, il paese ha iniziato a cambiare volto. Le famiglie si spostavano dalle corti ai condomini, e avere uno spazio verde sotto casa non era più scontato. È in questo contesto che nasce l’esigenza dei parchi pubblici: luoghi pensati per il gioco dei bambini, il riposo degli adulti e il ritrovo della comunità.
Primi anni Settanta, inaugurati i giochi del Parco La foto qui riportata immortala un momento storico: l’inaugurazione del primo parco pubblico di Bellusco, quello di via Rimembranze, nei primi anni Settanta. Fino ad allora, l’area era occupata dal campo sportivo, trasferito prima in Oratorio e poi nell'attuale centro sportivo di via Pascoli.
A tagliare il nastro c’era il sindaco dell’epoca, dott. Giancarlo Gatti, con la sua giunta: un gesto simbolico che segnava il passaggio a una nuova fase per il paese. Un parchetto pubblico con giochi e panchine, una vera novità per Bellusco! Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, e di parchi ne sono nati diversi, accompagnando le varie espansioni residenziali del paese. Con il tempo, però, il concetto stesso di "parco" è cambiato, non più solo piccoli giardini nei quartieri ma un’idea più ampia di "verde diffuso".
Oggi tutto ciò che è fuori dal centro abitato è parco, un parco agricolo, un patrimonio da vivere e valorizzare.
Ne sono testimonianza i nuovi sentieri, i rimboschimenti nelle aree pubbliche, le soste attrezzate e, non da ultimo, gli alberi piantati ogni anno dai bambini delle prime classi della scuola primaria. E così, da quel primo parchetto degli anni Settanta, Bellusco continua il suo percorso verde, unendo passato, presente e futuro nel rispetto della natura e della comunità.