Biblioteca Mario Rigoni Stern.
Biblioteca Mario Rigoni Stern
Il libriccino è piccolo, copertina amaranto, Divina Commedia di Dante Alighieri. L'aveva nello zaino, lo scrittore Mario Rigoni Stern, quando a 19 anni, nel 1940, partì con gli alpini per andare in guerra. Prima sul fronte delle Alpi occidentali, poi sul fronte greco-albanese, poi in Russia, infine in un campo di concentramento, quando nel settembre del 1943 rifiutò di aderire alla Repubblica di Salò. Sopravvissuto alla tragedia, scrisse molti libri, tradotti in tutto il mondo, in cui raccontava della guerra, della pace, del rispetto della natura, degli altri, di se stessi.
Un cittadino belluschese, Giuseppe Mendicino, gli è stato amico: ha raccolto tutte le edizioni dei suoi libri, italiane e straniere, recuperato lettere e foto, video e interviste, creando un fondo Mario Rigoni Stern. L'ultima volta che lo vide, prima che lo scrittore si ammalasse, nel novembre 2007, Mendicino trovò il coraggio di chiedergli: “Vorrei scrivere la sua biografia”. “Va bene, ma dopo la mia morte”, fu la risposta dello scrittore, che scomparve pochi mesi dopo, il 16 giugno del 2008.
Tempo dopo, Mendicino iniziò il lavoro per raccontarne la vita, e divenne il suo biografo. È anche grazie a lui che la biblioteca di Bellusco è stata intitolata nel 2006 a Mario Rigoni Stern. Rigoni Stern, cresciuto sotto la dittatura, temeva le ideologie totalitarie e la mancanza di spirito critico. Pensava che raccontare i fatti come erano davvero avvenuti, curare la memoria storica, scrivere con chiarezza di stile, fosse un dovere etico e di verità, soprattutto verso i giovani. Perché se si dimenticano gli orrori del passato, poi si rischia di ripeterli.
Ai giovani Rigoni Stern amava ripetere: “Leggete, studiate e lavorate sempre con etica e con passione; ragionate con la vostra testa e imparate a dire di no; siate ribelli per giusta causa, difendete la natura e i più deboli; non siate conformisti e non accodatevi al carro del vincitore¸ siate forti e siate liberi, altrimenti quando sarete vecchi e deboli rimpiangerete le montagne che non avete salito e le battaglie che non avete combattuto”.