Monumento ai Partigiani caduti a Camuzzago.
Monumento ai Partigiani caduti a Camuzzago
Era il 26 aprile 1945.
A Bellusco la notizia della fine delle Guerra passava di casa in casa, l’esercito tedesco era in ritirata, puntava a nord, per valicare le Alpi.
Una colonna tedesca stava percorrendo quel giorno la strada che arriva da Ornago, diretta a Merate.
Alcuni partigiani, appostati nei campi a Camuzzago e nei dintorni, spararono. I tedeschi reagirono al fuoco.
Caddero quattro giovani: Giacomo Ronco, Luigi Besana, Giovanni Saronni, Augusto Sesana.
Allo storico cippo in pietra bianca, che li ricorda, si affianca la scultura di Daniele Misani, inaugurata dal Comune di Bellusco il 25 aprile 2005.
Il nuovo monumento è così composto da quattro elementi: la scultura, il vecchio cippo, l’albero e il muretto di mattoni che circonda il tutto. In primo piano è stato collocato il vecchio cippo, originariamente posto al lato opposto della strada che conduce ad Ornago, sul quale vennero incisi i nomi dei partigiani caduti e una breve narrazione di quello che accadde il 26 aprile 1945.
La nuova posizione davanti al monumento vuole recuperare la prima memoria dei fatti accaduti in questo luogo. Il muretto di mattoni e la scultura, posti dietro al cippo, si possono leggere come una nave e la sua vela gonfia, simboli di fierezza, coraggio, unità e senso del dovere che spinsero i partigiani a resistere all’invasione tedesca; la vela gonfiata dal vento è come un uomo che lotta per la propria libertà. Il secondo modo di interpretare il monumento è invece un monito per tutti noi: la linea curva e contorta al centro della scultura in ferro rappresenta lo scorrere del tempo; i vari pannelli che compongono la vela, con i colori di tonalità scura e i contorni poco definiti, rappresentano la memoria storica e raccontano la nostra tendenza a dimenticare e a perdere questo prezioso senso del ricordo. L’albero posto sullo sfondo, con il suo germogliare e tornare ad
ingrandirsi ogni anno, è un simbolo che ci deve far riflettere sull’importanza del ricordo dei fatti drammatici avvenuti anche nel nostro paese perché non si ripetano più.
Questo luogo è un simbolo di pace, memoria, speranza.
Per non dimenticare.